(Maestro Edoardo Antolini)
武 (wǔ) marziale, militare:
Il carattere cinese 武 (wǔ) è comunemente usato come aggettivo con il significato di “militare”, “combattivo” o “maziale” e significa anche bellicoso, così come coraggioso, valoroso, potente o formidabile. E’ usato anche come sostantivo con il significato di passo, orma o sentiero. 武 (wǔ) è formato dalla combinazione dei caratteri 止 (zhǐ) e 戈 (gē). 戈 (gē) è un’antica lancia o alabarda, mentre 止 (zhǐ) significa “fermare” e si riferisce anche a un piede. Una intepretazione di 武 (wǔ) è che originariamente si riferisse a un uomo a piedi che regge una lancia, tuttavia una definizione trovata nell’antico testo storico “Annali della Primavera e dell’Autunno” fa riferimento ai principi morali associati alle arti marziali, che sono centrali nella cultura tradizionale cinese. 止戈為武 (zhǐ gē wéi wǔ), letteramente “fermare la lancia costituisce le arti marziali,” esprime il concetto cinese che le genuine arti marziali hanno la capacità di fermare o prevenire il conflitto e la violenza. Questa frase in seguito ha assunto il significato che le vere arti marziali sono capaci di convincere l’altra parte ad arrendersi senza l’uso della forza. Le arti marziali cinesi non riguardano solo le tecniche fisiche e le strategie di combattimento e di auto-difesa, ma includono il nutrimento della salute, il benessere, la longevità e la capacità di auto-guarigione. Centrale a questo riguardo è la coltivazione della virtù e la manifestazione di nobili principi che sono onorati durante il combattimento. Il carattere 武 (wǔ) è usato in molte combinazioni con altri caratteri con riferimento alle arti marziali o alle azioni di guerra. Ad esempio 武術 (wǔ shù) o 武藝 (wǔ yì), arti marziali; 武士 (wǔ shì), guerriero; 武器 (wǔ qì), armi; 英武 (yīng wǔ), avere un portamento o un aspetto marziale; 武功 (wǔ gōng), conquista militare; 武俠 (wǔ xiá), un eroe delle arti marziali o la qualità di essere cavalleresco; e 武德 (wǔ dé), virtù marziale. Un concetto cinese tradizionale mette in relazione 武 (wǔ) e 文 (wén). Mentre 武 si riferisce agli affari militare e alle arti marziali, 文 si riferisce alle aspirazioni culturali e erudite. Questi due concetti complementari rappresentano la perfetta combinazione di abilità e qualità che un essere umano può avere. La frase 文武雙全 (wén wǔ shuāng quán) descrive qualcuno che è molto capace sia come studioso che come soldato - qualcuno che padronaggia sia la penna che la spada.
(fonte: t.e.t.)
The Chinese character 武 (wǔ) is commonly used as an adjective
referring to “military,” “combative,” or “martial,” and also means being
warlike or fierce, as well as brave, courageous, valiant, powerful, or
formidable.
It is also used as a noun that refers to a footstep, footprint, or trail.
武 (wǔ) is formed by combining the characters 止 (zhǐ) and 戈 (gē). 戈
(gē) is an ancient Chinese halberd or spear, while 止 (zhǐ) means “to
stop” and also refers to a foot.
While one interpretation of 武 (wǔ) is that it may have originally
referred to a man on foot holding a spear, a definition found in the
ancient Chinese historical text “Spring and Autumn Annals” speaks
directly to the moral principles associated with martial arts that lie
at the heart of traditional Chinese culture.
止戈為武 (zhǐ gē wéi wǔ), literally “stopping the spear constitutes
martial arts,” expresses the Chinese concept that genuine martial arts
have the ability to stop or prevent warfare or violence.
The phrase later also took on the meaning that true martial arts are
capable of compelling the other side to surrender without the use of
force.
Chinese martial arts are not only concerned with physical techniques
and strategies in fighting, warfare, and self-defence, but also
encompass the nurturing of health, fitness, longevity, and one’s
capacity for self-healing. Central to these themes is the cultivation of
virtue and the manifestation of noble principles that are honoured
during combat.
The character 武 (wǔ) is used in many character combinations that refer to martial arts and military action.
Examples include 武術 (wǔ shù) or 武藝 (wǔ yì), martial arts; 武士 (wǔ
shì), warrior or knight; 武器 (wǔ qì), weapons; 英武 (yīng wǔ), having a
martial look or bearing; 武功 (wǔ gōng), military merit or achievement; 武俠
(wǔ xiá), a martial arts hero or the quality of being knightly or
chivalrous; and 武德 (wǔ dé), martial virtue or a chivalrous spirit.
A traditional Chinese concept that is often referred to in relation
to 武 (wǔ) is 文 (wén). While 武 refers to military affairs and martial
arts, 文 relates to scholarly and cultural pursuits. These two
complementary concepts represent the perfect combination of skills and
qualities that a human being can have.
The
phrase 文武雙全 (wén wǔ shuāng quán) describes someone who is highly
capable both as a scholar and a soldier—one who has mastered both the
pen and the sword.
Note: The “Spring and Autumn Annals,” or “Chunqui” (春秋), is one
of the Five Classics of Confucianism and covers the history of the
feudal state of Lu (魯), the home state of Confucius, between the 8th century and 5th
century B.C. during the early part of the Eastern Zhou Dynasty (東周)
(770–221 B.C.). This period was named the Spring and Autumn Period
(770–476 B.C.) due to the prominence gained by the “Spring and Autumn
Annals” in Chinese literature.