Introduzione:
In
questo breve articolo verrà esposto come queste discipline apparentemente
lontane tra loro sono in realtà correlate in maniera molto profonda nel loro
senso originario. Il taoismo affrontato non tanto come religione ma come
sistema filosofico ha nella sua natura un senso di ricerca e di comprensione
attraverso i suoi principi anche se il suo approccio non è sempre esplicabile
tramite la terminologia classica e in questo senso saranno compresi anche, in maniera molto superficiale per ora, parte
dei concetti della fisica quantistica e ad accompagnare queste riflessioni ci
saranno anche delle brevi note sul Kung Fu e sull’approccio a tale arte. Un
piccolo passo verso la costruzione di quel ponte tra oriente e occidente, tra
filosofia e arti marziali che avrà poi con gli allievi della scuola Tianlong
Kung Fu Association di Perugia momenti di approfondimento e spiegazioni
ulteriori durante le lezioni e gli allenamenti.
Il taoismo,
la filosofia, la fisica, il kung fu:
Tra il IV e
III secolo a.C. Lao Tzu e Chuang Tzu posero le basi del Taoismo attraverso i
loro scritti; Tao Te Ching e l’omonimo Chuang Tzu. Tralasciando i riferimenti
all’alchimia e alla ricerca alchemica taoista che poneva al centro del suo
interesse la crescita spirituale unita alle ricerche sull’elisir dell’immortalità,
la meditazione e le altre pratiche spirituali in relazione all’approccio
filosofico del sistema di pensiero hanno nei millenni cercato di sviluppare nei
praticanti l’esperienza e la consapevolezza che tutti i fenomeni siano legati
tra loro in una rete infinita di forze che interagiscono in un flusso continuo
e infinito. In questo tipo di esperienza-conoscenza-consapevolezza l’individuo
non è osservatore del processo ma parte del processo stesso. Queste forze,
questi principi primi sono enunciati e rappresentati graficamente nel simbolo
denominato T’ai chi (Tao) una cerchio diviso in due parti una bianca ed una
nera al cui interno vengono rappresentai altri cerchi di colore opposto.
Solitamente i colori usati sono il bianco ed il nero. In questa rappresentazione
grafica c’è enunciato il carattere del taoismo, la teoria Yin e Yang usata dai
filosofi cinesi per spiegare l’origine dell’universo. I due poli, Yang (Bianco)
principio positivo e Yin (nero) principio negativo, sono considerati due
elementi complementari.
La loro manifestazione è contemporanea e palesa i due
opposti in alternanza, in moto ed in equilibrio tra loro, valori che non
saranno mai assoluti come i due particolari di segno opposto al loro interno
stanno ad indicare. Presi separatamente non potrebbero indicare nulla in quanto
la loro complementarietà e compresenza è fondamentale per la loro
determinazione ed identificazione. La somma delle due parti, considerate
separatamente quindi non potrebbe valere quanto la manifestazione e la visione
dell’insieme nella comprensione di entrambi gli aspetti in maniera simultanea. A tale proposito è importante sottolineare come nell’esperienza del Kung Fu
(Wushu è il termine più corretto) ogni praticante è e dovrebbe essere cosciente
e consapevole durante l’esecuzione di ogni tecnica, di questo principio che
tutto regola e determina, in modo da sviluppare un esperienza di compresenza
nell’azione. Questo concetto ovviamente sottintende una serie di insegnamenti
ed esperienze sulla consapevolezza dell’essere e sullo sviluppo individuale. Il
linguaggio in questo caso risulta molto limitante in quanto le parole per loro
natura determinano un solo aspetto del concetto e questo rende difficile
comunicare l’esperienza interiore, la quale per sua natura non implica linguaggio
in quanto è compresenza del se nell’azione e viceversa, trascendendo così le
possibilità espressive del linguaggio. Heisenberg, fisico e tra i fondatori
della meccanica quantistica si trovò già dall’inizio delle sue ricerche nella
stessa condizione di limitatezza dell’espressività del linguaggio di fronte
alla necessità di mettere “in rapporto i simboli matematici con i concetti del
linguaggio ordinario” e continua Fritjiof Capra “da un punto di vista
filosofico, questo è stato senz’altro lo sviluppo più interessante della fisica
moderna, e qui sta una delle radici del suo rapporto con la filosofia
orientale. Nelle scuole filosofiche occidentali, la logica e il ragionamento
sono sempre stati i principali strumenti usati per formulare le idee filosofiche
e ciò vale, secondo Bertrand Russel, anche per le filosofie religiose. Nel
misticismo orientale, viceversa, ci si è sempre resi conto che la realtà
trascende il linguaggio ordinario e i saggi dell’Oriente non ebbero timore di
andare al di là della logica e dei concetti comuni. Credo che questa sia la
ragione principale per la quale i modelli della realtà costituiscono per la
fisica moderna un riferimento filosofico più appropriato di quanto non lo siano
i modelli della filosofia occidentale.”. Un esempio di tale argomentazione si
pose ai primi fisici nello studio della teoria atomica poiché dovevano definire
la radiazione elettromagnetica contemporaneamente sia come costituita da
particelle e quindi entità seppur di volume molto piccolo, sia come onde distese
nello spazio. Questo connubio tra filosofia orientale e approccio alla fisica
moderna porta con se lo sviluppo di un “nuovo” modello di realtà dove il
modello meccanicistico newtoniano, la geometria euclidea e l’approccio
cartesiano sono in gran parte, se non del tutto superate. Nell’approccio alla
meccanica quantistica, allo studio del taoismo come la pratica del kung fu
occore utilizzare un approccio completamente differente a quello a cui eravamo
abituati. Bisogna porsi le giuste domande per evitare risposte incomprensibili
ed evitare le contraddizioni che possono caratterizzare un errato inizio della
fase conoscitiva. Il simbolo del Tao quindi è complementarietà e compresenza
degli opposti e rappresenta simultaneamente i concetti di bene-male, alto-basso,
uomo-donna, giorno-notte e così via, questo simbolo venne anche usato da Niels
Bohr nella costruzione del suo stemma nobiliare (titolo acquisito per i suoi
meriti in campo scientifico) dove aggiunse anche la frase “Contraria Sunt
Complementa” ovvero gli opposti sono complementari e qui il riferimento è al
suo campo di studio, particella-onda, i due elementi che costituiscono insieme
l’unità della realtà atomica. Nel Kung Fu la coppia di elementi
rappresentabili, l’unità della realtà è mente-corpo, ne consegue che la
separazione dei due elementi rende impossibile realizzare la fenomenologia
delle arti marziali in quanto per essere tali necessitano la compresenza di
entrambi i fattori, dovutamente sviluppati, studiati ed allenati in modo
equilibrato nella consapevolezza del continuo e perpetuo mutamento a cui
tutto sottostà.
Con
sincero affetto e passione M. Edoardo Antolini