27 maggio 2014

IL TAOISMO, LA FILOSOFIA, LA FISICA, IL KUNG FU


Introduzione:

In questo breve articolo verrà esposto come queste discipline apparentemente lontane tra loro sono in realtà correlate in maniera molto profonda nel loro senso originario. Il taoismo affrontato non tanto come religione ma come sistema filosofico ha nella sua natura un senso di ricerca e di comprensione attraverso i suoi principi anche se il suo approccio non è sempre esplicabile tramite la terminologia classica e in questo senso saranno compresi anche, in maniera molto superficiale per ora, parte dei concetti della fisica quantistica e ad accompagnare queste riflessioni ci saranno anche delle brevi note sul Kung Fu e sull’approccio a tale arte. Un piccolo passo verso la costruzione di quel ponte tra oriente e occidente, tra filosofia e arti marziali che avrà poi con gli allievi della scuola Tianlong Kung Fu Association di Perugia momenti di approfondimento e spiegazioni ulteriori durante le lezioni e gli allenamenti.

Il taoismo, la filosofia, la fisica, il kung fu:

Tra il IV e III secolo a.C. Lao Tzu e Chuang Tzu posero le basi del Taoismo attraverso i loro scritti; Tao Te Ching e l’omonimo Chuang Tzu. Tralasciando i riferimenti all’alchimia e alla ricerca alchemica taoista che poneva al centro del suo interesse la crescita spirituale unita alle ricerche sull’elisir dell’immortalità, la meditazione e le altre pratiche spirituali in relazione all’approccio filosofico del sistema di pensiero hanno nei millenni cercato di sviluppare nei praticanti l’esperienza e la consapevolezza che tutti i fenomeni siano legati tra loro in una rete infinita di forze che interagiscono in un flusso continuo e infinito. In questo tipo di esperienza-conoscenza-consapevolezza l’individuo non è osservatore del processo ma parte del processo stesso. Queste forze, questi principi primi sono enunciati e rappresentati graficamente nel simbolo denominato T’ai chi (Tao) una cerchio diviso in due parti una bianca ed una nera al cui interno vengono rappresentai altri cerchi di colore opposto. Solitamente i colori usati sono il bianco ed il nero. In questa rappresentazione grafica c’è enunciato il carattere del taoismo, la teoria Yin e Yang usata dai filosofi cinesi per spiegare l’origine dell’universo. I due poli, Yang (Bianco) principio positivo e Yin (nero) principio negativo, sono considerati due elementi complementari. 
La loro manifestazione è contemporanea e palesa i due opposti in alternanza, in moto ed in equilibrio tra loro, valori che non saranno mai assoluti come i due particolari di segno opposto al loro interno stanno ad indicare. Presi separatamente non potrebbero indicare nulla in quanto la loro complementarietà e compresenza è fondamentale per la loro determinazione ed identificazione. La somma delle due parti, considerate separatamente quindi non potrebbe valere quanto la manifestazione e la visione dell’insieme nella comprensione di entrambi gli aspetti in maniera simultanea. A tale proposito è importante sottolineare come nell’esperienza del Kung Fu (Wushu è il termine più corretto) ogni praticante è e dovrebbe essere cosciente e consapevole durante l’esecuzione di ogni tecnica, di questo principio che tutto regola e determina, in modo da sviluppare un esperienza di compresenza nell’azione. Questo concetto ovviamente sottintende una serie di insegnamenti ed esperienze sulla consapevolezza dell’essere e sullo sviluppo individuale. Il linguaggio in questo caso risulta molto limitante in quanto le parole per loro natura determinano un solo aspetto del concetto e questo rende difficile comunicare l’esperienza interiore, la quale per sua natura non implica linguaggio in quanto è compresenza del se nell’azione e viceversa, trascendendo così le possibilità espressive del linguaggio. Heisenberg, fisico e tra i fondatori della meccanica quantistica si trovò già dall’inizio delle sue ricerche nella stessa condizione di limitatezza dell’espressività del linguaggio di fronte alla necessità di mettere “in rapporto i simboli matematici con i concetti del linguaggio ordinario” e continua Fritjiof Capra “da un punto di vista filosofico, questo è stato senz’altro lo sviluppo più interessante della fisica moderna, e qui sta una delle radici del suo rapporto con la filosofia orientale. Nelle scuole filosofiche occidentali, la logica e il ragionamento sono sempre stati i principali strumenti usati per formulare le idee filosofiche e ciò vale, secondo Bertrand Russel, anche per le filosofie religiose. Nel misticismo orientale, viceversa, ci si è sempre resi conto che la realtà trascende il linguaggio ordinario e i saggi dell’Oriente non ebbero timore di andare al di là della logica e dei concetti comuni. Credo che questa sia la ragione principale per la quale i modelli della realtà costituiscono per la fisica moderna un riferimento filosofico più appropriato di quanto non lo siano i modelli della filosofia occidentale.”. Un esempio di tale argomentazione si pose ai primi fisici nello studio della teoria atomica poiché dovevano definire la radiazione elettromagnetica contemporaneamente sia come costituita da particelle e quindi entità seppur di volume molto piccolo, sia come onde distese nello spazio. Questo connubio tra filosofia orientale e approccio alla fisica moderna porta con se lo sviluppo di un “nuovo” modello di realtà dove il modello meccanicistico newtoniano, la geometria euclidea e l’approccio cartesiano sono in gran parte, se non del tutto superate. Nell’approccio alla meccanica quantistica, allo studio del taoismo come la pratica del kung fu occore utilizzare un approccio completamente differente a quello a cui eravamo abituati. Bisogna porsi le giuste domande per evitare risposte incomprensibili ed evitare le contraddizioni che possono caratterizzare un errato inizio della fase conoscitiva. Il simbolo del Tao quindi è complementarietà e compresenza degli opposti e rappresenta simultaneamente i concetti di bene-male, alto-basso, uomo-donna, giorno-notte e così via, questo simbolo venne anche usato da Niels Bohr nella costruzione del suo stemma nobiliare (titolo acquisito per i suoi meriti in campo scientifico) dove aggiunse anche la frase “Contraria Sunt Complementa” ovvero gli opposti sono complementari e qui il riferimento è al suo campo di studio, particella-onda, i due elementi che costituiscono insieme l’unità della realtà atomica. Nel Kung Fu la coppia di elementi rappresentabili, l’unità della realtà è mente-corpo, ne consegue che la separazione dei due elementi rende impossibile realizzare la fenomenologia delle arti marziali in quanto per essere tali necessitano la compresenza di entrambi i fattori, dovutamente sviluppati, studiati ed allenati in modo equilibrato nella consapevolezza del continuo e perpetuo mutamento a cui tutto sottostà.

Con sincero affetto e passione M. Edoardo Antolini