28 maggio 2014

LA GESTALT E IL KUNG FU


Avventurarsi in certi campi del sapere per cercare e trovare collegamenti, per avere una visione comprensiva e simultanea  a volte può risultare arduo, funambolesco e paradossale, poiché nella formazione classica è ancora predominante l'idea che tutto sia e debba essere suddiviso in rigidi modelli per offrire una maggiore sicurezza riguardo all'ambiente esterno. La sociologia e al psicologia hanno nel corso del tempo avuto modo di spiegare questi tipi di relazioni tra l'individuo e la società e hanno negli anni formulato una serie di teorie, correnti di pensiero diverse tra loro. La storia del pensiero, della filosofia e della conoscenza "occidentale" (termine che è solo una mera convenzione) ha le sue origini tra i pensatori dell'antica Grecia tra cui Cartesio che affronteremo in separata sede nei prossimi articoli. Facendo subito un bel balzo in avanti nel tempo passiamo al ventennio che va dal 1950 al 1970, anni in cui si è formata e sviluppata la Terapia della Gestalt. Questa scuola di psicoterapia prende il suo nome proprio dalla psicologia della Gestalt, corrente psicologica che nacque e si sviluppo nei primi anni del XX secolo in Germania. La PdG ha come temi portanti del suo sistema la percezione e l'esperienza, da queste basi e da altri tratti fondamentali della PdG in America a metà del '900 si sviluppo la TdG (Terapia della Gestalt). Gestalt significa "mettere in forma" o "dare una struttura significante" quindi creare una forma strutturata completa e dotata di un senso. Aspetto fondante della Gestalt è il suo sottolineare che IL TUTTO E' DIFFERENTE DALLA SOMMA DELLE SUE PARTI ovvero nella TdG si assume che per comprendere un comportamento è importante una visione nell'insieme del contesto globale, diciamo quasi un approccio olistico alla percezione e allo studio. Ogni individuo quindi viene costantemente bombardato da stimoli che riorganizza in maniera sensata in base alla sua esperienza di percezione dell'ambiente. E' ovvio che le peculiarità della TdG nel suo voler mettere in forma e dare una struttura significate e dare maggiore valore all'esperienza che all'interpretazione della stessa abbia stimolato le riflessioni di personaggi come Bruce Lee noto per i suoi film sul Kung Fu e per aver diffuso in occidente la cultura marziale cinese. In alcuni dei suoi scritti o meglio dei suoi appunti riguardo la TdG scrive: "Un organismo lavora come un insieme. Noi non siamo la somma di più parti, ma una coordinazione molto sottile di tutti i diversi pezzettini che insieme costituiscono l'organismo: noi non ABBIAMO un fegato o un cuore, noi SIAMO fegato, cuore, cervello ecc." Per Bruce Lee l'esperienza diretta era tra le più efficaci vie per la comprensione di se stessi e del mondo circostante e del proprio pensiero. A tale proposito possiamo aggiungere l'importanza per la crescita personale di promuovere tale processo attraverso due momenti importanti, il passaggio attraverso un ruolo sociale (importante è il termine passaggio) e colmare le lacune della personalità al fine di raggiungere integrità e completezza per poi essere naturalmente se stessi, divenendo reali sviluppando il nostro centro per muoverci nell'ambiente. Quindi è importante oltre che l'esperienza diretta, trovare il proprio centro ma non fissarsi sul proprio carattere o su modelli percettivi ed interpretativi rigidi per non arrivare alla pietrificazione e alla prevedibilità del proprio essere e questo vale anche nel combattimento, come nelle strategie militari.