10 aprile 2024

COSA FACCIAMO QUANDO FACCIAMO CIÓ CHE FACCIAMO?

Questa breve ricerca sul Lien pu chuan dello Shaolin Classico della Cina del Nord nasce dopo l'incontro con un ex praticante di kung fu shaolin di Perugia con cui ho avuto modo di confrontarmi.

Dal suo racconto, tra i vari motivi che lo hanno portato a lasciare la vecchia palestra di kung fu c'è, a detta sua, qualcosa che non tornava tra ciò che praticava e ciò che trovava nelle sue ricerche e le uniche informazioni che corrispondevano agli esercizi che faceva erano confinate all'Italia o poco più. "Se si tratta di kung fu shaolin, come mai il kung fu shaolin è diverso da quello che faccio?".

Per brevità qui faremo chiarezza su ciò che è il Lien pu chuan che ha praticato e che è stato il primo esercizio che ha praticato e vediamo come sia solo un caso italiano la diffusione di questa forma o sequenza che non ha corrispettivi uguali nel wushu cinese (leggasi anche kung fu cinese) ma solo nel contesto italiano di appartenenza.

Partendo dalla nomenclatura, in cinese, gli ideogrammi 练步拳 e 连步拳 si possono tradurre rispettivamente come "Pugilato per allenare le posizioni" e "Pugilato delle posizioni concatenate" e identificano entrambi quello che viene chiamato Lien bu quan (o Lien pu chuan).

Questo è l'elenco delle tecniche del Lien bu quan del maestro Han Qingtang creatore del metodo conosciuto come Beishaolin changquan  (Pugilato lungo dello Shaolin del nord)

In Italia all'interno delle scuole che adottano il metodo Chang conosciuto come Sholin Classico della Cina del Nord, Kung Fu Shaolin o Kung Fu Chang si usa impropriamente il nome Lien Pu Chuan per indicare una forma semplificata o sequenza di base eseguita per superare i primi due gradi di cintura bianca. Questo Lien Pu Chuan è un esercizio diviso in due parti definite primo e secondo Lu e non appartiene allo stile Shaolin.

L'origine del Lien Pu Chuan della scuola Chang o Sholin Classico della Cina del Nord o Kung Fu Shaolin non è molto chiara. Questa sequenza è molto verosimilmente stata creata in Italia ed inserita a posteriori nel programma come indica la fonte che afferma "Secondo testimonianze... questo esercizio è stato introdotto nell’epoca successiva al trasferimento a Milano del Maestro Chang Dsu Yao, circa nel 1980." in quanto nel periodo di permanenza a Bologna il maestro Chang insegnava direttamente la sequenza poi denominata "i 5 shaolin".

Da un punto di vista tecnico sembra che questo esercizio ricalchi in parte l'Heian Shodan (平安初段) che è il primo dei Katà del Karatè stile Shotokan con l'inserimento di tecniche derivate dalle sequenze definite Shaolin.

Nella seconda parte o secondo Lu possiamo trovare dei passaggi mutuati dall'esercizio chiamato Secondo Shaolin (Shaolin Ch'uan Ti Ehr Lu) ed alcuni elementi della forma Hsiao Hung Ch'uan o "Piccola Forma", una forma di base che fa parte dello stile Hung e che non rappresenta a mio avviso una forma avanzata o di grado superiore perché, seguendo la logica che vuole il Lien pu chuan forma di base per poi passare allo Shaolin come può la Hsiao Hung Ch'uan che è una forma base dello stile Hung essere considerata avanzata?

Nel libro “Il Kung Fu” scritto dai maestri Chang Dsu Yao e Roberto Fassi si afferma che l'esercizio Lien pu chuan sia uno stile moderno creato nei primi del '900 ed il suo studio è propedeutico a quello dello Shaolin. Questa attribuzione temporale ai primi anni del '900 fa intendere o fraintendere che si tratti proprio della forma codificata presso l'Accademia Centrale di Nanchino ma oggi confronti e studi ci dicono che non è così.

Far risalire la sua origine ai primi anni del '900 e all'Accademia Centrale di Nanchino è stato un tentativo di "glorificare gli antenati"? Si è cercato come per alcuni stili e metodi avviene di dare prestigio a questa sequenza o esercizio attribuendogli un origine importante? Probabilmente si, ma tutto ciò non trova riscontri nelle documentazioni dell'epoca.

In Cina con il termine Lien bu quan viene identificato un esercizio la cui origine viene attribuita alla Zhongyang Guoshu Guan 中央国术馆 (palestra centrale di Arte Nazionale, in Italia tradotto con Accademia Centrale di Nanchino, fondata nel 1927). L'esercizio classico si compone di 3 Duan (3 forme, 3 Lu o 3 parti) per un totale di 36 shi (figure).

Alcune fonti cinesi indicano come creatore del Lien bu quan che originariamente veniva chiamato Pugilato delle quattro porte (四门拳) il maestro Liu Chongqing 刘崇清 che fu anche il primo direttore accademico della Zhongyang Guoshu Guan 中央国术馆 e che codificò questo esercizio sulle caratteristiche del Changquan, che sono veloci da trasmettere e da praticare e sono funzionali e coerenti sia in attacco che in difesa.

I metodi che contengono un esercizio chiamato Lien bu quan sono:

  • Pei Pai Shaolin Chuan (Shaolin classico della Cina del nord) del maestro Chang Dsu Yao
  • Beishaolin changquan  (Pugilato lungo dello Shaolin del nord) del maestro Han Qingtang
  • Bei Shaoli (Shaolin del Nord) del maestro Gu Ruzhang
I due Lien bu quan dei maestri Han Qingtang e Gu Ruzhang sono identici e provengono dall'Accademia Centrale di Nanchino (Zhongyang Guoshu Guan) mentre per quello dello Shaolin classico della Cina del nord è completamente differente e rappresenta come detto in precedenza un caso tutto italiano.

Concludiamo con due tabelle frutto del lavoro del maestro Enrico Storti che riportano tutti i nomi delle tecniche del Lien bu quan dell'Accademia Centrale di Nanchino (Zhongyang Guoshu Guan) e del kung fu Shaolin della scuola Chang.
fonti:

https://baike.baidu.com/item/%E7%BB%83%E6%AD%A5%E6%8B%B3/4002276?noadapt=1

https://baike.sogou.com/v315665.htm

https://longfist.wordpress.com/2012/10/07/lien-bu-chuan-list/

http://www.wushupeixunban.com/p_322292.html

https://meihuaquan.jimdofree.com/2018/05/21/lianbuquan-cosa-associamo-a-questo-nome/

https://it.wikipedia.org/wiki/Changquan

https://it.wikipedia.org/wiki/Han_Qingtang

https://it.wikipedia.org/wiki/Gu_Ruzhang

https://it.wikipedia.org/wiki/Lianbuquan

Chang Dsu Yao e Fassi Roberto, Enciclopedia del Kung Fu Shaolin, Vol. I, Edizioni Mediterranee, 1993

Chang Dsu Yao e Fassi Roberto, Il Kung Fu, De Vecchi Editore, 1990