16 aprile 2021

LA CONTROVERSIA SUL FAJIN

Prefazione:

Qui di seguito riportiamo uno scritto di Damo Mitchell tradotto dal maestro Enrico Storti che vuole essere un contributo ed uno stimolo costruttivo ad una discussione che da molto sta interessando una parte di praticanti di arti marziali.

In questo articolo trovo particolarmente interessanti le note che evidenziano una condivisione di concetti che non riguardano solo il Tai Chi ma sono trasversali anche ad esempio anche al Meihuaquan.

Ringrazio quindi il maestro Enrico Storti per il suo lavoro e per le sue numerose pubblicazioni, utili strumenti di approfondimento sulle arti marziali cinesi, sulla loro storia, sugli aspetti tecnici, teorici e filosofici. Articoli sempre ben documentati e ricchi di contenuti e approfondimenti, frutto di ricerche sul campo, traduzioni e di una esperienza ultra decennale sull'argomento. Grazie.

Maestro Edoardo Antolini

Da Damo Mitchell , “Daoist Reflections from Scholar Sage”

NOTA del Traduttore: il vero tema che emerge è quello della definizione di Jin. Le immagini inserite non sono quelle a cui si riferisce l’autore, che invece troverete all’interno del libro citato. I proverbi ed altre frasi in cinese sono inserite da me in aggiunta ed integrazione al testo. Per il resto lasciamo ai lettori di costituirsi una propria idea sull’argomento.

[il Meiquan Mipu dice: immagazzina la potenza (jin) come se stessi tendendo l' arco, emetti la potenza come se scoccassi la freccia  蓄劲如开弓,发劲如射箭1; Han Qichang nelle sue formule ritmate del Meihuaquan riporta questo detto: afferra la mano come se impugnassi la pistola, perchè l'emissione di potenza sarà come l'esplosione della pallottola 接手似拿枪,发劲要弹抖]

Questa immagine era inserita in un articolo che parla del fajin del Taijiquan a corta e lunga distanza. Oltre all’immagine della pistola quella di un martinetto di sollevamento.

Nel mondo delle arti marziali interne, e più specificamente del Taijiquan, nulla porta con sé tante controversie quanto l'abilità di Fa Jin (發勁). Per coloro che non lo sanno, Fa Jin può essere tradotto con il significato di "emettere Jin". Il significato esatto di Jin è oggetto di dibattito, ma nella mia scuola traduciamo Jin come "l'espressione esterna di una forza che ha origine all'interno del corpo".

Spesso si utilizzano immagini di fisica e meccanica per descrivere il Jin. Questo è un esempio preso da un articolo sul fajin.

Il Fa Jin e la sua esatta applicazione, dividono il mondo del Taijiquan in due gruppi principali: 

1. quelli che vedono il Fa Jin come niente più che una descrizione delle forze meccaniche coinvolte nella lotta corpo a corpo [penso che l’autore si riferisca nello specifico ai Tuishou];

2. coloro che vedono il Fa Jin come un modo per sradicare un avversario con forza muscolare minima o nulla. 

Gli appartenenti al secondo gruppo, generalmente, dimostrano l'abilità sollevando i loro partner in aria come se fossero bambole di pezza - un'impresa che sembra molto impressionante nei video e nelle foto. 

Vecchia foto di un maestro di Taijiquan che mostra il fajin

La Figura 12.1 mostra questo tipo di utilizzo del Fa Jin, che spesso può sembrare in qualche modo soprannaturale. L'argomento contro questo tipo di abilità è che sembra quasi sovrumano e coloro che non l'hanno mai sentito applicato non credono che sia possibile. Sono molto diffuse dichiarazioni del tipo "questo funziona solo sui deboli di mente" e "non funzionerebbe contro un avversario che oppone resistenza" . In questo modo si arriva alle ingiurie reciproche e il mondo del taijiquan risulta diviso. Come praticante di Taijiquan che ha sperimentato e addestrato il Fa Jin, sento di avere il diritto di dire la mia su cosa sia esattamente il Fa Jin. Appartengo principalmente al secondo gruppo -cioè quello per cui il Fa Jin è un modo di allenarsi per poter sradicare un avversario attraverso l'uso da parte mia di una forza minima. È un aspetto importante dell'addestramento del taijiquan, che purtroppo soffre molto degli argomenti e, da ciò che vedo, è sia frainteso che travisato da entrambi i gruppi, quelli favorevoli e quelli contrari alla sua pratica. Non comprendete male però ciò che dico, mi piace anche la  lotta corpo a corpo del Taijiquan e credo che l'allenamento di entrambi sia il modo più efficiente per sviluppare abilità marziali.

La didascalia originale recita: vera emissione di jin di un esperto di Neijiaquan

Figura 12.1: Yang Taijiquan Fa Jin 

La figura 12.2  mostra come usare Fa Jin per sradicare il mio compagno di allenamento durante una lezione nel 2014.

[Da un articolo sul fajin del Taijiquan stile Yang: Quando si emette la potenza si richiede che "interno ed esterno siano combinati in modo da essere un unità" 内外合一, che "tutto il corpo si muova all'unisono" (周身一气), che si invii tutta la forza del corpo nel punto di attacco, in modo da ottenere la maestria del contrattacco e l'obiettivo di sconfiggere il nemico.]

Figura 12.2: Sradicamento con il Fa Jin

Immagine che descrive il fajin del Taijiquan stile Yang

Il problema con il Fa Jin è che generalmente è visto e presentato da un punto di vista molto limitato: o è un'arma imbattibile o non lo è. Se sei bloccato all’interno di questo punto di vista molto limitato, ci saranno sempre problemi con il modo in cui percepisci questo importante aspetto della pratica del Taijiquan. Ancora una volta però non mi equivocate, perché non sono solo coloro che criticano questo modo di intendere il Fa Jin a causare questo errore di percezione, sono anche coloro che lo praticano e lo dimostrano pubblicamente. Non è corretto percepirlo puramente come un'arma marziale, ma è anche sbagliato venderlo come arma definitiva. 

[Nel taijiquan si dice "utilizza l'intenzione ma non utilizzare la forza muscolare 用意不用力". Questa è un affermazione a mio parere poco corretta, perchè in ogni caso un sia pur minimo impiego di forza muscolare ci deve essere.]

Per farla semplice, è uno strumento di sviluppo della potenza, un modo di esplorare la struttura e un metodo per imparare a leggere, assorbire e quindi interrompere le forze mentre passano avanti e indietro tra due praticanti di arti marziali interne. Il Fa Jin lavora sull’apprendere a modellare e allungare i tessuti molli del corpo in modo tale da distribuire pressioni e forze meccaniche da un punto di contatto al pavimento. Mentre lo fanno, il corpo di chi “emette Jin” (Fa Jin) si sposta in uno stato di tensione interna. Questa tensione raggiunge quindi un certo picco, prima di essere rilasciata nella persona che applica forza nella struttura. Quando ciò accade, ci sono una serie di molle interne che vengono "rilasciate" all'interno della struttura dei tessuti molli sia dell'emittente che del ricevitore. Il ricevitore della forza viene quindi sollevato in aria dalla forza mentre l'intera struttura corporea viene fatta "rimbalzare" verso l'alto lontano dal suolo. La forza della molla all'interno dei tessuti di entrambe le parti determina quindi quanto sia alto e lontano il "rimbalzo", quando il “Jin viene emesso” (Fa Jin) verso l'esterno dal corpo del praticante di Taijiquan. 

Immagine che è utilizzata in un articolo che accosta lo swing del Golf al fajin del Taijiquan

Tutto ciò è notevolmente incrementato dalla pratica del rilassamento e del rilascio controllati. Quando il praticante rilascia le crescenti tensioni accumulate all'interno del proprio corpo, rilascia anche più forza potenziale [si riferisce all’energia potenziale?] nel sistema elastico che ha creato.

Peng jing, immagine che assomiglia alla 12.3 del libro

Descrizione delle linee dinamiche della posizione ad arco

Ci sono aspetti molto più complessi coinvolti nello sviluppo del Jin all'interno di un'arte come il taijiquan, ma questa è una breve panoramica. Affinché questo fenomeno si verifichi, devono essere in gioco diversi fattori:

1. Il primo è che l'emittente del Jin (勁) deve aver addestrato il proprio corpo a sviluppare una linea chiara fino al pavimento in modo che la forza applicata al proprio corpo possa essere trasferita al suolo. Successivamente questa linea viene effettivamente "dissolta" e non è più necessaria, ma è vitale nelle prime fasi della pratica.

2. Ha quindi bisogno di aver costruito le varie molle all'interno dei tessuti attraverso un lungo processo di allungamento e rilassamento dei tessuti molli del corpo; generalmente, ciò si ottiene attraverso la pratica prolungata di posture statiche. Quindi deve esserci una chiara linea di forza passata nel loro corpo dal loro partner / avversario. Questa forza deve essere chiara e diretta, come se la persona stesse dando loro una spinta prolungata; è questa forza che viene poi portata nel pavimento. 

3. L'aspetto finale richiesto per emettere il Jin è che l'obiettivo del Jin deve avere una struttura elastica sufficiente all'interno del proprio corpo per il rilascio delle "molle" interne per generare la forza di sradicamento. Se non c'è struttura all'interno del corpo del bersaglio, la forza viene invece trasferita nella sua struttura scheletrica. Invece di "rimbalzare" i tessuti molli del bersaglio verso l'alto, in genere collassano mentre viene sfruttata qualsiasi debolezza nella loro struttura. Diventa un punto di uscita per la potenza dei Jin che vengono rilasciati nel loro corpo. Lungi dall'essere visivamente impressionante, questo risultato è effettivamente applicato in modo più realistico direttamente nel lavoro competitivo.  

Il "rimbalzo" del Fa Jin è una specie di fenomeno generato tra due praticanti delle arti interne o un'arte del corpo simile che enfatizza la connessione dell'intero corpo e l'uso dei tessuti molli per modellare il corpo in una singola unità. 

La Figura 12.3 mostra le varie linee di distribuzione e rilascio della forza coinvolte nell'addestramento statico del Taijiquan e nell'emissione di Fa Jin.

1 - Questa è una frase abbastana comune nelle arti marziali Cinesi anche se spesso resa in maniera leggermente diversa come ad esempio 蓄劲如开弓,发劲如放箭